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Fatti, non sentimenti. Malteser pubblica l’edizione 2021 del suo Rapporto sulle Migrazioni

Fatti, non sentimenti. Malteser pubblica l’edizione 2021 del suo Rapporto sulle Migrazioni
06/12/2021

Giunto alla sua terza edizione, il Rapporto 2021 di Malteser sulle Migrazioni getta nuova luce sui flussi migratori in Germania. Con la sua redazione basata sui fatti, il rapporto punta a stimolare una discussione pubblica obiettiva su diverse questioni, offrendo una panoramica aggiornata sugli sviluppi del fenomeno migratorio.

Il rapporto analizza l’impatto della migrazione sul mercato del lavoro tedesco, evidenzia il legame tra traffico degli esseri umani e migrazione, ricapitola l’integrazione sociale dei rifugiati e infine esamina l’influenza della pandemia di coronavirus sul processo di integrazione degli immigrati.

“Il Rapporto 2021 di Malteser sulle Migrazioni non offre alcun rimedio brevettato ai problemi di fondo – spiega nella sua prefazione Karl Prinz zu Löwenstein, Commissario per il Rapporto di Malteser sulle Migrazioni – ma sulla scia dei due precedenti rapporti del 2017 e del 2019 mira a mettere in luce la questione, per rispondere con i fatti al sentimento della popolazione, aiutare a formare l’opinione pubblica e a definire politiche su queste basi”.

Il Rapporto 2021 di Malteser sulle Migrazioni dedica particolare attenzione al “traffico di esseri umani”, allo sfruttamento sessuale e della manodopera a basso costo, fenomeni fortemente incentivati dall’assenza di opportunità legali per migrare. “Il numero delle persone ridotte in schiavitù non è mai stato così elevato – sottolinea il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Albrecht Boeselager, nella sue conclusioni – siamo fin troppo felici di voltarci dall’altra parte quando si tratta di questo problema. Da diversi anni ormai l’Ordine di Malta nomina due ambasciatori speciali per questa questione. Ma molto rimane ancora da fare per rendere ancora più visibile questo scandalo”.

Il rapporto è molto ricco di grafici, schede e numeri (le cui fonti sono perlopiù l’Ufficio federale di statistica tedesco o l’Agenzia federale per il lavoro), che mostrano senza ombra di dubbio la realtà dei fatti e spesso smentiscono sentimenti e opinioni più o meno consolidati.