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L’Ordine di Malta incontra il corpo diplomatico accreditato

L’Ordine di Malta incontra il corpo diplomatico accreditato
14/01/2004

Si è svolto il 13 gennaio all’interno di Villa Malta a Roma il tradizionale incontro tra il Sovrano Ordine di Malta e gli ambasciatori dei 93 paesi con cui l’Ordine intrattiene relazioni diplomatiche. L’udienza – alla presenza del Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie – ha costituito occasione per fare il punto sulle attività ed i principali interventi umanitari svolti dall’Ordine di Malta nell’anno che si è appena concluso.

Riportiamo qui di seguito il testo del discorso pronunciato dal Gran Maestro.

Signor Decano, Eccellenze, Signore e Signori,

eccoci anche quest’anno al tradizionale appuntamento dell’Aventino sotto la croce ottagonale che si erge su questa collina da ormai numerosi secoli.

Desidero per prima cosa ringraziare vivissimamente l’ambasciatore dell’Honduras, S.E. Alejandro Emilio Valladares Lanza, per la delicatezza dei sentimenti che ha voluto esprimermi presentando gli auguri del Corpo Diplomatico accreditato presso l’Ordine, auguri che a mia volta ricambio calorosamente a Voi tutti, ai membri delle vostre famiglie e agli Stati che Voi rappresentate.

Signor Decano, il quadro che Voi avete tracciato nel vostro discorso, da me apprezzato vivamente, offre l’occasione per riflettere sui gravi avvenimenti che hanno scosso il mondo intero nell’anno che si è appena concluso.

I continui episodi di terrorismo e di violenza nel Medio Oriente e in altre parti del globo ci potrebbero indurre a pensare che il rancore, la vedetta e l’egoismo stiano per prendere il sopravvento. Eppure non possiamo credere che l’ardente desiderio di pace, sempre presente negli uomini di buona volontà, si stia per esaurire.

E’ questo, a nostro avviso, il momento di raddoppiare gli sforzi affinché il dialogo e la negoziazione non si interrompano e il rispetto della vita dell’uomo e la solidarietà internazionale abbia la meglio sull’odio e sulla violenza. Siamo convinti che l’amore ne uscirà vincitore!

Signori Ambasciatori

Forte dell’antica regola di comportamento alla quale si ispira – tuitio fidei et obsequium pauperum – l’Ordine, attraverso i suoi Gran Priorati e le Associazioni, ha sviluppato, nel corso dell’anno 2003, le sue attività con grande dedizione in tutte le regioni del mondo in cui i suoi servigi in campo umanitario e sanitario sono apprezzati e accolti con favore. Non voglio enunciare qui la lista dettagliata degli interventi che abbiamo intrapreso, e che son ben conosciuti da coloro i quali seguono le nostre attività. Posso assicurarvi, e lo dico con fierezza, che là dove risplende la nostra croce ottagonale, i Cavalieri, le Dame e tutti i loro collaboratori, hanno portato avanti un lavoro esemplare nell’interesse delle popolazioni locali dei differenti paesi, confermando la straordinaria vitalità del nostro Ordine quasi millenario.

Abbiamo continuato con successo le nostre azioni nelle Americhe, in Europa, nei Balcani, in Africa e in Asia. In particolare, nelle regioni così crudelmente provate del Medio Oriente che ci stanno così tanto a cuore, le nostre associazioni tedesche, libanesi e francesi sono intervenute con esemplare efficacia. Efficacia che è stata riconosciuta dalle autorità internazionali nonostante gli alti rischi per la sicurezza che i nostri Cavalieri, le nostre Dame e i loro più stretti collaboratori, Volontari o specialisti medici, hanno dovuto affrontare.

Tale è il caso dell’Afghanistan dove il Malteser Hilfsdienst ha dato vita ad un programma di scolarizzazione delle giovani ragazze abbandonate, e contemporaneamente ha fornito il proprio aiuto medico cooperando con le forze di pacificazione delle Nazioni Unite. Il Malteser Hilfsdienst della nostra Associazione tedesca, si è visto assegnato recentemente al servizio sanitario dei Membri dell’Assemblea Nazionale riunita a Kabul in vista dell’elaborazione di una Nuova Costituzione del paese. In Iraq e in diverse regioni del paese, i nostri soccorsi che passavano per la frontiera giordana, dove le autorità, alle quali io desidero esprimere la nostra gratitudine, ci hanno grandemente facilitato il compito, hanno potuto, attraverso il concorso congiunto delle associazioni francesi e libanesi, mettere a disposizione della popolazione provata una unità ospedaliera mobile mentre il Malteser Hilfsdienst seguitava la sua azione umanitaria nel nord del Paese.

Immediatamente dopo l’annuncio della tragica scossa di terremoto che ha sconvolto l’Iran, la nostra unità di pronto soccorso di emergenza è andata a Bam a prestare i primi aiuti. Questa fase si è conclusa, e questa settimana verrà inviata sul posto una missione di studio volta ad identificare i bisogni da soddisfare immediatamente, per cercare di portar soccorso a quelle decine di migliaia di senza tetto che devono affrontare i rigori dell’inverno, la malnutrizione e le malattie.

Nel frattempo a Betlemme, l’ospedale della Maternità, gestito dall’Associazione Francese, ha continuato le sue attività dando assistenza alle donne di ogni confessione religiosa. Tutto questo testimonia sia la nostra totale disponibilità nei confronti di questa regione, sia la nostra speranza che una soluzione giusta, accettabile da tutte le parti coinvolte in questo conflitto, possa portare pace e stabilità in questi territori a noi particolarmente cari.

A questo riguardo siamo soliti approfittare della nostra posizione politica neutrale e dell’assoluto rispetto di tutte le confessioni religiose per dare il nostro contributo al ravvicinamento di tutti coloro ai quali la vicinanza geografica, il diritto alla sicurezza, alla pace, allo sviluppo morale, culturale ed economico, e, in fin dei conti, ad una innegabile comunanza spirituale, dovrebbe essere foriera di coesistenza armoniosa.

In questa solenne occasione, vorrei esprimere di fronte ai rappresentanti diplomatici di così tanti paesi del mondo, la nostra gratitudine ai Cavalieri, alle Dame e ai loro collaboratori che hanno condotto con coraggio, fede e abnegazione, queste azioni, dando una risposta di alto valore umanitario a tutti coloro che persistono sulla crudele strada del terrorismo

Nel corso dell’anno 2003, non sono mancati i consueti incontri internazionali ai più alti livelli politici. Naturalmente non mi soffermo ad elencare tutti i numerosi, continui ed estremamente fruttuosi contatti avuti con la Santa Sede. Tuttavia desidero ricordare in maniera particolare, l’Udienza con il Santo Padre avuta il 24 giugno, come ogni anno, in occasione della Festa del Santo Giovanni Battista. Le parole ispirate, pronunciate in quell’occasione da Sua Santità, ci hanno dato un grande incoraggiamento a proseguire nelle nostre azioni. Nel 2003 abbiamo stabilito relazioni diplomatiche con la Giordania; nel mese di maggio abbiamo intrapreso una Visita ufficiale in Marocco, confermando in questo modo le tradizioni comuni di tolleranza e di rispetto per i valori universali, umani e religiosi che condividiamo con questo paese.

Vorrei adesso ricordare che in autunno abbiamo celebrato a San Francisco i 50 anni di vita della Western Association degli Stati Uniti; come in Germania nell’occasione del cinquantesimo anniversario del Malteser Hilfsdienst, abbiamo avuto l’onore di incontrare il Presidente della Repubblica, S. E. Johannes Rau. A Roma, abbiamo anche avuto l’onore di incontrare il Presidente della Repubblica Argentina, S. E. Eduardo Duhalde nonché il Ministro della Federazione Russa Alexei Meshkov.

Desidero a questo punto rivolgere un pensiero particolare alla nazione italiana a noi così cara, e i nostri auguri sinceri di un lavoro fruttuoso al suo presidente S. E. Carlo Azeglio Ciampi, che persegue con grande passione i suoi sforzi per completare la costruzione dell’Europa.

Le relazioni con l’Italia, sviluppatesi in un clima di cordiale collaborazione, si sono arricchite durante l’estate di un nuovo capitolo. L’accordo relativo alle relazioni sanitarie che abbiamo siglato alla fine dell’anno 2000 è, infatti, entrato in vigore in seguito alla sua approvazione da parte del Parlamento della Repubblica italiana e del Sovrano Consiglio. Questo ci permetterà di proseguire l’opera di ristrutturazione dell’ospedale San Giovanni Battista alla Magliana iniziata da più di un anno.

In questo paese, con il quale i nostri legami sono così stretti, l’Ordine contribuisce in tal modo allo sviluppo delle strutture ospedaliere. Strutture che mettiamo a completa disposizione di tutta la popolazione italiana.

Su un piano più elevato, condividiamo pienamente la preoccupazione del Sovrano Pontefice il quale deplora il fatto che i responsabili della Carta Costituzionale dell’Unione Europea si siano rifiutati di inserire nel preambolo di questa il riferimento alle radici cristiane della nostra civiltà, arrecando grave danno alle virtù morali, spirituali e sociali di ispirazione cristiana che hanno costituito la ricchezza dell’Europa. L’Ordine, attraverso i suoi rappresentanti diplomatici, ha fatto passi ufficiali presso i paesi dell’Unione Europea con i quali mantiene relazioni diplomatiche, sottolineando l’importanza e la necessità di questo richiamo che, indipendentemente da ogni controversia filosofica, concorda con la tradizione storica.

Signor Decano, Eccellenze, Signore e Signori,

vorrei concludere citando una frase del Santo Padre che considero emblematica del coinvolgimento del mondo cattolico nella delicatissima fase attuale: “Il mondo ha bisogno di pace, di molta pace. Il cammino che noi conosciamo per rinforzarla, in quanto credenti, è la preghiera a Colui che può concedere la pace. Il cammino che noi tutti possiamo percorrere è quello del dialogo nell’amore”.

E’ in questo spirito che io vorrei rinnovare, Eccellenze, a voi tutti e alle vostre famiglie i miei migliori auguri per il nuovo anno.