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Il Gran Maestro in Kenya incontra il presidente Kibaki: “insieme per gli obiettivi del millennio”

Il Gran Maestro in Kenya incontra il presidente Kibaki: “insieme per gli obiettivi del millennio”
20/02/2010

I numerosi progetti di cooperazione che l’Ordine di Malta ha avviato in Kenya dal 2001 sono stati al centro dei colloqui che martedì 16 febbraio il Gran Maestro ha avuto con le principali autorità del Paese. Fra’ Matthew Festing ha incontrato prima il ministro degli Esteri Moses Wetangula e subito dopo ad Harambee House è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Mwai Kibaki.

Il Presidente Kibaki ha rilevato l’importanza dell’assistenza fornita dall’Ordine nell’aumentare gli sforzi del governo per la creazione di una società che goda di un equo sviluppo sociale. Il Capo dello Stato ha preso atto con gratitudine della fornitura di medicinali e di aiuti alimentari d’emergenza per gli abitanti della provincia nord-orientale colpita dalla siccità.

Tra i fondamenti dell’attività umanitaria dispiegata dall’Ordine di Malta, ha ricordato il Gran Maestro nel discorso pronunciato durante la colazione offerta dal ministro degli Esteri, “c’è quello di lavorare sempre con le autorità sanitarie nazionali e con le comunità locali per garantire al meglio la sostenibilità a lungo termine dei suoi progetti”. Egli ha anche assicurato che l’obiettivo della presenza dell’Ordine in Kenya è quello di “istruire la popolazione in modo da rendere i comportamenti più attenti alla cura della salute, in particolare nel campo della prevenzione dell’Aids e della tubercolosi, della salute pediatrica, con la conseguente riduzione dei costi sanitari per il governo keniota da una parte, e la collaborazione dell’Ordine nel raggiungimento degli obiettivi del Millennio dall’altra. È nostra ferma intenzione – ha scandito il Gran Maestro – continuare e, ove possibile, espandere queste attività nei prossimi anni”.

La presenza dell’Ordine in Kenya, ha aggiunto il Gran Maestro, ha anche permesso all’Ordine di sviluppare le attività umanitarie nella regione dei Grandi Laghi e di nominare un rappresentante dell’Ordine nell’agenzia delle Nazioni Unite per l’ambiente, con sede a Nairobi.

Il Gran Maestro ha anche incontrato il Ministro della Sanità Beth Wambui Mugo, con la quale sono stati ulteriormente discussi i numerosi programmi di cooperazione sanitaria che l’Ordine gestisce in Kenya attraverso il Malteser International.

Il Gran Maestro con i bambini nelle baraccopoli di Nairobi

Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta ha iniziato la visita privata in Kenya accolto in primo luogo dai bambini. Nel pomeriggio del 15 febbraio, infatti, Fra’ Matthew Festing ha incontrato i piccoli ospiti del “Terry Hope Centre”, nel distretto di Ngando, sostenuto dall’ambasciata dell’Ordine a Nairobi che ha lanciato lo scorso anno un programma di alimentazione e cura sanitaria per gli orfani della baraccopoli di Githembe-Nando.

Il pomeriggio del 17 febbraio il Gran Maestro è stato aggiornato sul lavoro ed i progetti del Malteser International nella riunione avuta con lo staff del Corpo di soccorso dell’Ordine. Attraverso l’ufficio regionale di Nairobi, il Malteser International gestisce i programmi medici ed umanitari sviluppati in Kenya, Darfur, Sud Sudan, Congo orientale e Uganda.

In Kenya l’Ordine di Malta opera con il Malteser International, dal 2001. Il Corpo di Soccorso è attivo nella prevenzione e nella cura della tubercolosi e dell’Aids in otto baraccopoli di Nairobi, con un bacino di utenza di quasi oltre 600.000 persone che vivono in condizioni igienico sanitarie e in un degrado sociale e morale ai limiti della sopravvivenza. Oltre alla diagnosi e al trattamento, al centro del programma umanitario vi è la formazione di personale locale nei centri sanitari, l’avviamento di laboratori e l’informazione verso i residenti delle baraccopoli.

Il Malteser International è stato premiato due volte per questo programma di contrasto alla tubercolosi, recentemente esteso anche al penitenziario Remand che il Gran Maestro ha visitato, insieme al centro medico di Soweto Kayole, nel suo ultimo giorno in Kenya.