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Ospedaliero di San Giovanni di
Gerusalemme di Rodi e di Malta

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Ancora proiettili sull’ospedale di Betlemme

Ancora proiettili sull’ospedale di Betlemme
13/03/2002

Un’altra notte terribile nell’Ospedale della Sacra Famiglia dell’Ordine di Malta a Betlemme, in Palestina, già colpito lo scorso 25 ottobre.

Verso l’una di notte i carrarmati israeliani si sono fermati all’incrocio di Beit Jala, a circa cinquanta metri dall’ingresso principale, ed hanno aperto il fuoco di artiglieria pesante in direzione dell’ospedale. Mirando in alto, verso il centro città, hanno colpito la residenza delle suore al primo piano, danneggiando due camere, di cui una usata dal nostro tecnico di laboratorio che, grazie a Dio aveva appena lasciato la stanza per effettuare delle prove urgenti in laboratorio. L’altra stanza era vuota. Sono stati sparati centinaia di proiettili, che a decine hanno colpito la statua della Vergine Maria in cima alla cappella, distruggendola completamente.

Sono andate in pezzi diverse finestre del residence della Caritas e i proiettili hanno colpito l’asta della bandiera francese. E’ stato sparato anche un missile teleguidato in direzione dell’ospedale, che ha colpito le mura della cappella proprio sotto la statua. I frammenti della statua e dei muri sono caduti nel giardino, uno ha colpito l’allarme antincendio facendolo partire e quindi aumentando il panico all’interno dell’ospedale.

Il fuoco era diretto alla cieca verso il centro città; molti proiettili sono caduti nei pressi della casa del Dott. Tabash, Direttore dell’Ospedale, dal lato opposto alla chiesa dei Salesiani.

Anche questa volta nessuno è rimasto ferito.

Betlemme è una città fantasma. Tutti i giorni si sentono gli spari. Tutte le attività commerciali sono chiuse, manca l’acqua da qualche giorno e l’elettricità viene interrotta più volte al giorno. Tutte le banche sono chiuse, per molti dei loro dipendenti vale il coprifuoco. La gente non ha più lavoro né denaro.