Sovrano Militare Ordine
Ospedaliero di San Giovanni di
Gerusalemme di Rodi e di Malta

News

Firmato l’accordo di cooperazione per mobilitare l’azione umanitaria in tutto il mondo

Firmato l’accordo di cooperazione per mobilitare l’azione umanitaria in tutto il mondo
23/10/2004

L’accordo di cooperazione internazionale è stato firmato a Roma il 22 ottobre tra il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta e l’Alliance degli Ordini di San Giovanni di Gerusalemme, con l’obiettivo di dare ancora maggiore efficacia all’impegno in favore dei malati e di coloro che soffrono nel mondo.

Gli Ordini si sono riuniti per dare vita ad uno storico accordo che influirà sulle esistenze di milioni di persone.

Presente complessivamente in più di 150 paesi del mondo, migliaia di donatori, e la capacità di mobilitare circa mezzo milione di volontari regolari, questo esercito di operatori specializzati nell’aiuto umanitario diventa ora disponibile a livello internazionale. Gli Ordini concordano che gli effetti di una tale ampia risorsa, addestrata e pronta a muoversi in qualunque momento, darà un enorme beneficio a tutti coloro che si trovano in stato di bisogno.

In tutto il mondo i cinque Ordini di San Giovanni gestiscono servizi di ambulanze, di pronto soccorso, ospedali, case di riposo, centri medici, attività mediche, programmi per giovani, anziani, disabili, bambini e senza tetto. Effettuano corsi di primo soccorso ed interventi umanitari di emergenza in caso di catastrofi naturali in tutto il mondo.

Con una tradizione che risale al medioevo, quando la cura dei pellegrini e poi dei malati era attuata dall’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, i cinque Ordini di San Giovanni continuano oggi a prendersi cura dei malati e dei poveri sotto l’emblema della croce bianca ottagona. Condividono lo stesso impegno Cristiano: la missione di realizzare programmi di qualità e di donare fondi per queste attività, oltre a criteri di ammissione molto rigorosi.

L’accordo opererà negli organismi a livelli diversi, così che attività congiunte possano essere intraprese dagli organi di governo, dalle strutture umanitarie, dai membri, dai volontari e dai dipendenti. Allo stesso tempo, l’accordo rispetta le singole denominazioni degli Ordini e la loro indipendenza.

Nei prossimi mesi i rappresentanti dei cinque Ordini si riuniranno per definire le prime applicazioni di questo storico accordo, dopo la firma apposta durante la Conferenza di Roma.

Le denominazioni ufficiali dei cinque Ordini:

– Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta

– Baliaggio di Brandeburgo di San Giovanni dell’Ospedale di Gerusalemme

– Venerabile Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme

– Ordine di San Giovanni dei Paesi Bassi

– Ordine di San Giovanni di Svezia

Riportiamo qui di seguito il discorso pronunciato da Fra’ Andrew Bertie, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta all’incontro con l’Alliance degli Ordini di San Giovanni.

(…)

Nel corso della nostra ultima riunione all’Aia tre anni fa, abbiamo dato vita ad una commissione di lavoro mista con l’obiettivo di elaborare documenti sulla nostra comune tradizione e proposte per una efficace collaborazione.

Il lavoro svolto da questa commissione, che ci verrà illustrato in seguito, è stato enorme e in alcuni momenti difficile. Voglio ringraziare di cuore i membri di questa commissione. So bene quanto lavoro e quanti sforzi siano stati fatti.

Voglio inoltre con soddisfazione sottolineare che grazie a questo lavoro i legami tra i nostri Ordini stanno diventando più forti e che le relazioni stanno diventando molto più strette.

A conclusione di questo incontro firmeremo un documento comune. Mi auguro che così facendo i nostri obiettivi siano più vicini e si possano rinforzare le nostre iniziative per contrastare le numerose organizzazioni che usano i nostri nomi e simboli in maniera illecita.

Insieme abbiamo una imponente presenza operativa in più di 150 paesi, con circa mezzo milione di persone che lavorano sotto la nostra croce.

In questa epoca di edonismo e terrorismo, dove le persone sono in lotta tra la paura e la ricerca del piacere, siamo chiamati a dedicare il nostro impegno in maniera più determinata per la nostra fede cristiana. Il materialismo, l’indifferenza riguardo all’intoccabile dignità dell’uomo dal suo concepimento alla sua destinazione finale – tutto questo, che il nostro Santo Padre definisce la cultura della morte – diventa una vera minaccia per il mondo, specialmente per quella che ancora viene chiamata Europa Cristiana. La legislazione sull’aborto e l’eutanasia sono solo la punta dell’iceberg.

Nell’Ordine di Malta abbiamo riflettuto sulla questione di come meglio permettere ai nostri membri di essere testimoni della nostra fede, durante un incontro internazionale a Malta, lo scorso gennaio. Le considerazioni in merito alla preparazione dei nuovi membri e il continuo supporto ai nostri membri per approfondire la loro conoscenza religiosa e la loro spiritualità è stato al centro dell’incontro.

Senza questa base la nostra azione umanitaria non testimonia l’amore di Cristo. Sotto la croce ad otto punte non c’è spazio per il puro umanitarismo, che è così spesso ingannato da ideologie sbagliate.

Insieme possiamo formare un forte “esercito” che diffonde nel nome di Cristo le buone notizie del vangelo attraverso un aiuto attivo ed efficace ai malati ed ai poveri. Questa mattina abbiamo pregato insieme per trovare il coraggio e la forza di adempiere a questo dovere. Rimaniamo uniti in questa preghiera.