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Il corpo militare dell’associazione italiana si prepara alle missioni umanitarie all’estero

Il corpo militare dell’associazione italiana si prepara alle missioni umanitarie all’estero
19/04/2004

Sono stati prescelti i primi undici Ufficiali medici, appartenenti al Corpo Militare dell’Associazione dei Cavalieri Italiani dell’Ordine di Malta, che parteciperanno alle missioni di pace fuori dal territorio italiano.

La loro missione prevede l’offerta di cure mediche specializzate alle popolazioni civili.

Lo Stato Maggiore della Difesa Italiano ha infatti espresso parere favorevole alla partecipazione del Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Esercito ACISMOM alle missioni con fini di natura umanitaria e per il mantenimento della pace nelle aree di crisi.

La permanenza minima all’estero prevista è di 45 giorni. Gli Ufficiali Medici saranno sottoposti ad attività preventiva di addestramento specifico e alle necessarie vaccinazioni.

Attualmente, il Comando Operativo di Vertice Interforze Italiano (C.O.I) dispone per il secondo semestre 2004 di un programma per la copertura sanitaria al seguito delle Forze Armate, nel quale sono state pianificate le specialità e le possibilità di impiego di ciascuno dei medici volontari.

Tutti gli Ufficiali hanno espresso il vivo desiderio di contribuire alle attività di aiuto alla popolazione sotto la Bandiera dell’Ordine di Malta.

Cenni storici

La nascita del Corpo Militare dell’Associazioni Italiana dell’Ordine di Malta risale al 29 gennaio 1877, con lo scopo di provvedere all’assistenza sanitaria dei malati e feriti in guerra.

Nel dicembre del 1908 il terremoto Calabro-Siculo è il vero banco di prova per il Corpo Militare che, durante quella emergenza, impiega tutti i suoi mezzi sanitari. Nella circostanza viene decretato che, fermo restando il compito di assistere l’esercito in guerra, il Corpo Militare può intervenire anche nei casi di pubbliche calamità.

Nel 1909 il Corpo Militare diventa Corpo Speciale dell’Esercito Italiano.

Nel 1911-12, in occasione della guerra di Libia, al Corpo viene assegnata in dotazione la Nave “Regina Margherita”, subito trasformata dal personale del Corpo stesso in ospedale galleggiante.

Nel corso della prima guerra mondiale il Corpo Militare gestisce quattro Treni Ospedale, otto Posti di Soccorso, un Ospedale da Campo, un Ospedale Territoriale a Roma. Complessivamente, i quattro treni trasportarono dai vari fronti agli Ospedali Territoriali distribuiti nel territorio nazionale ben 448.000 infermi, percorrendo 560.000 km per un totale di 641 viaggi. Gli otto Posti di Soccorso hanno praticato oltre 87.000 prestazioni a militari e civili.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il Corpo Militare mobilita nuovamente i propri reparti ed interviene ancora a fianco della Sanità Militare. Entrano in servizio tre Treni Ospedale, naturalmente più moderni, che effettuano numerosi e lunghi viaggi, arrivando fino in Germania, in Russia, in Albania e in Croazia e in Francia.

Durante il conflitto si arriva a toccare quota 19 Ospedali operativi, tutti serviti dall’ACISMOM e sparsi sul territorio nazionale.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, il Corpo Militare interviene nelle situazioni di calamità offrendo assistenza e supporto alla popolazione.