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La risposta al contagio del Covid-19 in Uganda del progetto Servizio medico di emergenza di Malteser International

La risposta al contagio del Covid-19 in Uganda del progetto Servizio medico di emergenza di Malteser International
16/04/2020

La conferma ufficiale del primo caso di Covid-19 in Uganda è arrivata il 21 marzo, all’indomani della decisione del governo di chiudere scuole e università e di adottare le prime restrizioni e misure di distanziamento sociale. Laura Beutler, coordinatrice tecnica del progetto Servizio medico di emergenza di Malteser International, ha raccontato: “Ha cominciato a diffondersi il panico. Il timore era che il Covid-19 fosse come l’Ebola”.

Da quel giorno il lavoro dell’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta è cambiato. L’ufficio principale di Kampala è stato chiuso e tutti i seminari e i corsi di formazione già programmati sono stati cancellati a tempo indeterminato. “Io sono la coordinatrice tecnica di un progetto volto a migliorare i servizi medici di emergenza in Uganda, a partire dalla capitale Kampala. Ci siamo subito resi conto che non potevamo abbandonare i nostri partner in questo momento di difficoltà. Così abbiamo raccolto informazioni e idee su come sostenerli in questa situazione”, ha detto Laura Beutler.

Il primo passo è stato quello di lavorare alla creazione di un reparto di isolamento nell’ospedale Lubaga di Kampala, per preparare meglio la risposta a una possibile epidemia di Covid-19 ed essere pronti a curare i primi pazienti che necessitavano di cure ospedaliere. “In Uganda l’epidemia di Covid-19 rischia di andare fuori controllo se in questo momento non viene garantito maggiore sostegno al sistema sanitario e, soprattutto, al personale medico del Paese. Per garantire una corretta gestione del paziente e scongiurare che gruppi ad alto rischio all’interno dell’ospedale vengano contagiati, abbiamo creato un reparto di isolamento indipendente nell’ospedale Lubaga. I nostri partner non possono essere lasciati soli in questi momenti difficili!”.

Nell’ambito del Progetto gestione delle emergenze di Malteser International, lo staff dell’ospedale Lubaga è stato formato a prestare le prime cure di emergenza e a eseguire le prime diagnosi. Questa formazione viene ora applicata alla cura dei pazienti Covid-19.

Il lockdown sta avendo un impatto disastroso in Uganda: la povertà aumenta e molte persone hanno difficoltà a trovare fonti di reddito. E’ stata vietata la circolazione dei mezzi pubblici e delle autovetture private, fatta eccezione per ambulanze e veicoli sanitari. In questa situazione, Malteser International ha deciso di mettere la propria ambulanza a disposizione dell’ospedale Lubaga per tutta la durata dell’emergenza Covid.

Malteser International opera in Uganda dal 1996. L’obiettivo principale del suo lavoro è portare aiuti ai rifugiati, soprattutto nel Nord del Paese, come pure migliorare gli ambiti della sanità e WASH (acqua, servizi sanitari e igiene). Il personale dell’ufficio regionale di Kampala garantisce anche sostegno logistico ai progetti in atto nella Repubblica Democratica del Congo, in Sud Sudan e in Kenya.

Foto d’archivio, scattate prima dello scoppio della pandemia Covid-19