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L’uso delle nuove tecnologie in campo umanitario

L’uso delle nuove tecnologie in campo umanitario
12/10/2020

Il Sovrano Ordine di Malta ha partecipato alla “Humanitarian and Security Conference”, che si tiene ogni anno alla Webster University di Ginevra, trasmessa in streaming l’1 e il 2 ottobre nella città svizzera. Il tema di quest’anno è stato “Nuove tecnologie e azione umanitaria”, per approfondire i benefici e le sfide derivanti dall’uso delle nuove tecnologie nel campo degli aiuti umanitari, e più specificatamente nella tratta degli esseri umani.

L’Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta per il monitoraggio e la lotta alla tratta di esseri umani, Michel Veuthey, ha partecipato al dibattito con la presentazione su “l’uso e e il cattivo uso dell’high tech nella tratta degli esseri umani”, sottolineando come la tecnologia sia un’arma a doppio taglio in tale ambito. “Le nuove tecnologie come i social network e le immagini satellitari – ha spiegato Veuthey – sono usate per raccogliere prove e perseguire i trafficanti di esseri umani, ma sono utilizzate anche dagli stessi trafficanti, per reclutare e sfruttare le loro vittime”. L’Ambasciatore ha proposto di fare un uso migliore della tecnologia per promuovere la cooperazione, per creare reti e partenariati, e per condividere buone pratiche tra tutti gli stakeholder.

Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti di organizzazioni umanitarie internazionali, come Unhcr e Unicef, così come di governi e ong, che hanno illustrato in maniera approfondita come vengono usate le nuove tecnologie nel settore dell’assistenza umanitaria, per esempio con il ricorso all’intelligenza artificiale per riconoscere le malattie della pelle nei campi profughi, e l’uso dei droni nelle operazioni di ricerca delle persone sotto le macerie di edifici crollati.