Sovrano Militare Ordine
Ospedaliero di San Giovanni di
Gerusalemme di Rodi e di Malta

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Messaggio di Natale del Gran Maestro Fra’ John Dunlap

Messaggio di Natale del Gran Maestro Fra’ John Dunlap
23/12/2024

Cari Membri e Amici dell’Ordine,
dal Gran Magistero di Roma, nella gioiosa attesa della nascita del nostro Salvatore, invio a tutti i miei migliori auguri di un santo e felice Natale.

È tanto importante, quanto difficile, tenere stretto nel cuore il messaggio del Natale. Vale a dire, la buona e gioiosa notizia che la salvezza è vicina, nonostante tutta la tristezza e lo strazio che affliggono il nostro mondo sofferente e spezzato. Infatti, sebbene ci sia una gioia natalizia che non può essere soppressa, ci sono milioni di uomini e donne che, stanchi e affamati, riposeranno senza casa, salute o famiglia in questo giorno di Natale. I miei pensieri e le mie preghiere vanno a queste persone dimenticate, abbandonate, che spesso sono invisibili per noi, anche se sono chiaramente davanti ai nostri occhi.

Per i membri, gli amici e i collaboratori dell’Ordine, questa è una stagione in cui rincuorarsi, prestare attenzione a ciò che ci circonda, riconoscere che nella povertà e nella debolezza ci sono ricchezza e forza e che dalle origini più umili può emergere l’evento più salvifico della storia dell’umanità: la nascita del Bambino Gesù. Questo è un tempo in cui non vediamo la miseria di coloro che serviamo, ma la bellezza delle loro anime, la loro natura cristica. È il momento di vedere il Cristo Bambino nei neonati dei nostri ospedali e la nostra Madre nei volti spaventati delle giovani madri, preoccupate di come sfamare i loro piccoli.

L’immagine del nostro Dio che si fa uomo nella semplicità di una mangiatoia ci aiuta a riscoprire il significato del nostro operato nel portare dignità, calore umano, cura e vicinanza in tutte quelle situazioni di povertà, malattia e conflitto. Prendiamoci un momento, in questo Natale, per pregare per i nostri membri, il personale e i volontari che, negli angoli più remoti del mondo, si dedicano con spirito di servizio ad alleviare le sofferenze, mentre accompagnano tanti poveri ed emarginati nei loro solitari e difficili percorsi di vita. In questo possiamo vedere chiaramente il nostro principio guida: “Tuiitio Fidei et Obsequium Pauperum”. Ovvero, “la difesa della fede e il servizio ai poveri”.

Mentre ci avviciniamo alla fine del 2024, osserviamo con attenzione e speranza gli eventi in Terra Santa, dove Gesù è cresciuto e ha predicato la salvezza e l’amore, e dove il nostro Ordine è nato oltre 900 anni fa. In particolare a Gaza, contempliamo un presepe vivente con migliaia di famiglie che dormono senza un tetto, in attesa di cibo, respinte come rifugiati indesiderati. Il nostro lavoro ci porta in mezzo a questo caotico e moderno “presepe”. Eppure, con il prezioso aiuto del Patriarca latino di Gerusalemme, riusciamo a consegnare cibo e un rifugio temporaneo alle persone disprezzate e indesiderate di Gaza.

Lo stesso accade in Libano, un Paese che sta affrontando una situazione senza precedenti con milioni di sfollati. Negli ultimi mesi, il grido di dolore della popolazione libanese non ci ha lasciato indifferenti. Continuiamo inoltre ad assicurare la nostra vicinanza all’instancabile lavoro del personale del nostro Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme, luogo “cuore” della cristianità che mostra tutta la sua sofferenza in questo ennesimo delicato momento storico.

Sono orgoglioso e allo stesso tempo commosso dalla dedizione e dall’impegno dei nostri volontari e sostenitori in tutto il mondo. Tra tanti scenari di guerra, non dimentichiamo poi le nostre sorelle e i nostri fratelli ucraini, che sono stati duramente provati, fisicamente e psicologicamente, da un conflitto apparentemente senza fine. Nella fede, so che le nostre preghiere raggiungono davvero ogni angolo del mondo, dove le nostre associazioni ed entità umanitarie difendono e promuovono diligentemente i diritti e la dignità di ogni persona.
A Roma, Papa Francesco aprirà presto la Porta Santa del Giubileo della Speranza, affinché tutti possano sperimentare la certezza della grazia giubilare. Una grazia che, come ha ricordato lo stesso Santo Padre nella Bolla di indizione dell’Anno Santo, “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio”.

Auguro a tutti voi, in questo Anno Santo 2025, la grazia di diventare “pellegrini della speranza”, irradiando il vostro cammino con la luce della fede che ci invita a continuare a servire l’umanità. Per i vostri cari e le vostre famiglie, prego che vivano un Santo Natale di speranza.

Dio vi benedica e benedica i vostri cari, i malati, i poveri, i sofferenti e il nostro amato Ordine di Malta.