Nel 1939, mentre le bombe cadevano su Varsavia e la città si preparava a fronteggiare l’invasione tedesca, una diciottenne di nome Zofia Słowikowska attraversò il caos ed entrò nell’Ospedale Militare Polacco dell’Ordine di Malta in via Senatorska. Non era in cerca di sicurezza: era lì per aiutare.
Ottantacinque anni dopo, quella stessa donna – oggi la signora Zofia Bogdan, 104 anni – ha ricevuto la Medaglia d’Oro pro Merito Melitensi, la più alta onorificenza dell’Ordine di Malta per opere di coraggio e servizio compiute mettendo in pericolo la propria vita. Nel corso di una solenne cerimonia guidata dal Conte Jacek Tarnowski, Presidente dell’Associazione Polacca dell’Ordine, la signora Bogdan è stata la prima persona in Polonia a ricevere questa importante onorificenza.
La sua è una storia di resilienza, silenzioso eroismo e devozione verso i sofferenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Zofia ha prestato servizio come infermiera nell’ospedale dell’Ordine, si è occupata delle vittime del terrore nazista e ha partecipato agli sforzi della resistenza con lo pseudonimo di “Zojda”. Oggi è l’ultima infermiera vivente di quello storico ospedale e una delle ultime testimoni della Varsavia del periodo bellico.
In quel periodo, non solo assistette i feriti durante la brutale insurrezione di Varsavia, ma formò anche le colleghe infermiere e partecipò alle operazioni di resistenza clandestina, tra cui lo storico tentativo di recuperare l’edificio PASTA (la compagnia telefonica polacca).
Alla fine della rivolta, lei e il personale dell’ospedale furono evacuati in un campo ospedaliero sul terreno di una fabbrica alla periferia di Varsavia, dove i tedeschi costituirono una sede secondaria del campo Durchgangslager 121. Sfuggì alla deportazione grazie all’intervento della famiglia del suo fidanzato. Dopo la guerra, la signora Bogdan rimase in contatto con i suoi colleghi dell’ospedale, medici e infermiere, ricordando l’atmosfera unica di fratellanza e coraggio e conservando la memoria della missione di misericordia dell’Ordine di Malta nella Varsavia della guerra.
Quando il Presidente Tarnowski le ha consegnato la medaglia d’oro, non si è trattato solo di un riconoscimento dell’eroismo del passato, ma di un profondo atto di memoria: un tributo a una donna che ha rischiato tutto per salvare gli altri e che, anche un secolo dopo, continua a essere fonte di ispirazione.