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L’Ospedale della Sacra Famiglia pronto a prendersi cura dei neonati e delle mamme nonostante la guerra

Come è stato fatto negli ultimi 34 anni, con oltre 4.600 bambini nati ogni anno
L’Ospedale della Sacra Famiglia pronto a prendersi cura dei neonati e delle mamme nonostante la guerra
29/12/2023

Nella tradizionale messa della vigilia di Natale, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per la pace: “I nostri cuori sono a Betlemme”, ha esclamato, ammonendo sulla ricerca del successo e del potere nel mondo. Nella città di Betlemme, ogni dicembre, la Piazza della Mangiatoia ospita un Presepe a grandezza naturale, illuminato da stelle e da un albero di Natale di tre piani. Quasi ogni sera si esibiscono i cori liturgici e il mercatino di Natale attira visitatori, cristiani e musulmani, da tutta la regione e da tutto il mondo. Quest’anno è diverso. “Betlemme è rinchiusa dietro il muro di separazione israeliano e molti altri posti di blocco. La maggior parte dei lavoratori non ha stipendio nè lavoro a causa della chiusura e dell’assenza dei pellegrini. Con la guerra a oltre 40 miglia di distanza, Betlemme non soffre per i combattimenti o i bombardamenti, ma per un’economia bloccata”, ha detto Michèle Bowe, Ambasciatrice del Sovrano Ordine di Malta in Palestina.

Nonostante la cancellazione di quasi tutte le celebrazioni per il Natale decisa dalle autorità, la scorsa domenica i cattolici si sono ritrovati nella Chiesa della Natività per la messa di mezzanotte della vigilia di Natale.

“Quest’anno il Natale appare molto simile a quel primo Natale di 2.000 anni fa. Niente doni, niente feste, niente fuochi di artificio o festeggiamenti, solo un bambino nato in una notte di inverno sotto una stella luminosa. Le famiglie di Betlemme celebreranno il Natale con la messa, la preghiera e il sacrificio come chiesto dai Patriarchi. Il Natale sarà sobrio, riflettendo i recenti avvenimenti in Israele, a Gaza e in Cisgiordania. Ma il Natale non sarà senza speranza”, ha spiegato l’Ambasciatrice Bowe.

A poca distanza, l’Ospedale della Sacra Famiglia continua a prendersi cura di neonati e mamme come ha fatto negli ultimi 34 anni, con oltre 4.600 bambini nati ogni anno. Sono stati adottati due turni di 12 ore per limitare gli spostamenti del personale. Agli infermieri e ai medici che vivono lontano dalla città è stato garantito un alloggio. Viene adottata ogni misura per garantire la sicurezza del personale dell’ospedale. Il numero delle nascite è leggermente diminuito negli ultimi due mesi, con quasi 4.000 bambini nati nel 2023. Allo stesso modo c’è stato un calo nel numero delle visite a causa delle difficoltà dei pazienti che vivono fuori dalla zona urbana di Betlemme di raggiungere l’ospedale.

“Le ostetriche, le infermiere e i medici sono pronti a prendersi cura dei parti più complicati e le mamme sanno di poter contare sulle cure migliori, fornite a prescindere da necessità o credo. Alcune mamme, a causa delle restrizioni agli spostamenti, non potranno raggiungere l’ospedale per dare alla luce i loro bambini perchè spostarsi di notte è pericoloso. Partoriranno in casa, senza assistenza medica”, ha detto Michèle Bowe, rimarcando il rischio legato ai parti in casa e all’assenza di assistenza medica, una delle tante conseguenze della guerra.

Più del 70% della popolazione di Betlemme è nata all’Ospedale della Sacra Famiglia, oggi il più grande datore di lavoro e formatore di professionisti medici dell’intera regione. E’ l’unico ospedale nella regione attrezzato dal punto di vista medico per far nascere i bambini prima delle 32 settimane. All’Ospedale della Sacra Famiglia viene chiesto spesso di accettare i casi medici più difficili della regione di Betlemme. Per questo, circa il 9% di tutti i bambini nati all’ospedale necessitano di terapia intensiva neonatale.